Zughy scrive cose

Spyro the Dragon non è davvero un bel gioco

Ora che Zughy è un uomo veroTM emancipato, ha deciso di portare nella sua nuova casa la PlayStation2 insieme a dei vecchi giochi. Alcuni di questi sono giochi che non ho mai finito, tipo Final Fantasy X perché - nonostante potessi fare fuori il boss finale in due colpi - COSA NE DICI DI FARE TUTTE LE MISSIONI SECONDARIE PRIMA, EH?
Altri, invece, sono più classici che voglio condividere con la girlfriendo, per riguardarli poi con un occhio critico dato che da bimbi abbiamo tanto senso critico quanto quello di un koala (animali satanici che si nutrono esclusivamente delle feci delle loro madri nel primo periodo di vita).

Ovviamente, perché sennò non sarebbe stato divertente, non potevo iniziare questo viaggio senza lapidare brutalmente parte dei miei ricordi. Non mi era bastato infatti rigiocare Dog's Life (un gioco dove sei un cane che raccoglie gli odori e può cagare/scoreggiare a comando - e poi ci chiediamo perché abbia partorito cose come A Piggy's Story), o ascoltare certe vecchie sigle dei cartoni animati come YuGi-Oh (dove a una certa ti chiedi se Giorgio Vanni è italiano o inglese, data la presenza di entrambe le lingue in rapporto 1:1). No. Dovevo anche rigiocare il primo Spyro, convinto fosse bello. E mannaggia a me.

Mai dire alla gente che è brutta

La storia inizia così: ci stan 'sti draghi che vengono intervistati, gli chiedono cosa pensano del cattivo di turno, dicono che è brutto, lui si incazza e tramuta tutti i draghi in statue. Fine. Cioè, non fine dell'incipit, fine della storia: non ci saranno altri sviluppi, né si rivedrà il cattivo (Nasty Norc) fino allo scontro finale. E... ok.

La seconda cosa che scopriamo è che Spyro - scampato non si sa come all'incantesimo dato che stava fisicamente con gli altri draghi quando sono stati tramutati, creando un bel buco di trama - è doppiato da una persona evidentemente alla ricerca di se stessa. La terza, al liberare il primo drago subito dinnanzi a noi, è che son tutti alla ricerca di se stessi. La quarta è che Spyro è uno stronzetto. E tutto questo dopo soli due minuti di gioco, bene!

Il drago ci svelerà come, una volta liberati 10 draghi, potremo avanzare al mondo successivo. In poche parole, il gioco è suddiviso in 6 mondi, i quali contengono 5 portali ciascuno sparsi per la superficie. I draghi si trovano un po' ovunque, insieme a gemme colorate e uova di drago, per un totale di 3 collezionabili.
"Quindi i draghi sono la cosa principale", uno penserà. Sbagliato, cucciolo di foca grassa: non c'è un qualcosa di principale. Per passare da un mondo all'altro verranno chiesti a volte tot draghi, a volte tot gemme, a volte tot uova (quest'ultime sbattute tutte nella prima metà di gioco per nessun motivo apparente).


Spyro sceglie con accuratezza la droga per volare in un altro mondo

Contenitori di collezionabili

Parlando dei livelli, l'impressione che ho avuto sul lungo corso esplorandoli è che siano stati progettati per essere belli su carta, ma completamente incuranti dell'esperienza del giocatore. Perché, se potessi usare un solo termine per riassumere Spyro, questo sarebbe R I T R O S O.

Immaginate per esempio di aver preso 199 gemme su 200 in un livello, e che il vostro OCD inizi a scalpitare come un topino in gabbia. Beh, niente di più facile: dovete solo ripercorrere a ritroso un lungo livello che è più simile a uno spazio aperto - talvolta così vasto che fa venire un senso di angoscia e solitudine come in Collina Pietrosa e Cliff Town - nella speranza di trovare quella simpaticissima gemma, nascosta dietro a un edificio sul bordo della mappa. Ora, moltiplicate la sensazione per ogni livello nel gioco, e il vostro assetto mentale non sarà più "wow figo vado a salvare i draghi" ma "E SE LÌ DIETRO C'È UNA GEMMA? MA QUEL NEMICO L'HO GIÀ UCCISO? (i nemici danno una gemma quando uccisi la prima volta)". Penso venga da sé come una cosa simile diventi sul lungo corso più irritante che altro.

A non aiutare c'è poi il come vengono raccolte le gemme. Perché se non ci passate praticamente appiccicati, non ve le prende. Uccidi un nemico? Mica te la diamo in automatico, posizionati bene. Rompi delle casse? Attento a non romperle di striscio, che sennò le gemme rimangono lì a terra. Come? La telecamera è abbastanza scomoda, rendendo il processo di raccolta ancora più snervante? CHE PECCATO.

In sintesi, i livelli sembrano più posti ideati come contenitori di collezionabili messi a caso, che luoghi da esplorare secondo un senso logico.


Sarebbe un peccato se per aprire questo scrigno dovessi trovare una chiave nel livello per poi tornare indietro

Ripetizione estenuante

A chiudere il tutto ci pensa poi la monotonia. Spalmata come burro dall'inizio alla fine, ogni mondo, ogni livello, è sempre la stessa cosa. Certo, varia un po' la grafica (segnalo l'ansia dei monaci fatati nel mondo dei sognatori, e i pigmei di Tree Tops, mulatti e lanciabanane: 👏), ma il succo non cambia. Tutti i miniboss salvo uno si sconfiggono nello stesso modo, il boss finale essenzialmente pure, i nemici non diventano più impegnativi, con anzi i livelli che diventano sempre più lunghi (che bello raccogliere gemme!); e persino il livello extra che si sblocca a completare il gioco al 100% non offre nulla di nuovo: un bellissimo caveau dove ottenere ancora più gemme. :)))))


Pigmei lanciabanane

Concludendo

"Eh ma Zughy è un gioco anche per bambini!" ANCHE CRASH BANDICOOT, ED È COMUNQUE BELLISSIMO.
Non so se Spyro abbia fatto successo per aver dato valore alla grafica, o perché alla gente piaceva l'idea di un draghetto prima che i gusti del pubblico sfociassero sui pony magici; però, da persona che fino all'altro giorno lo reputava una colonna salda della sua infanzia, penso che Jake, il cane sgancia puzzette di Dog's Life, avrà un nuovo amico con cui prendere polvere.

PS: ...ho portato anche Spyro 2

#recensione #videogiochi